Disgrafia: i segnali e come intervenire

La disgrafia è un disturbo dell’espressione scritta che si manifesta nella maggior parte dei casi in associazione ad altri Disturbi dell’Apprendimento. Recenti studi indicano una percentuale di DSA in Italia in età scolare compresa tra il 3 e il 5%, che rappresenta il 20-30% dei bambini e ragazzi seguiti dai servizi di neuropsichiatria infantile e dai centri di riabilitazione.
Possono essere definite disgrafiche le scritture caratterizzate da una scarsa leggibilità dovute a costanti e significative imprecisioni nell’esecuzione del tracciato. Quando la cattiva performance si presenta in bambini con intelligenza nella norma, privi di danni neurologici o di handicap percettivo o motorio, essa è inquadrabile come DSA. In età scolare si manifesta generalmente nell’ambito di disturbi della coordinazione motoria.
Tale difficoltà riguarda la trascrizione di segni alfabetici e numerici, ripetizione di sillabe, grafia poco leggibile o trascrizione eccessivamente lenta. L’anomalia dell’espressione scritta interferisce notevolmente con l’apprendimento scolastico e con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di scrittura.
Una corretta e rapida diagnosi di questo disturbo può aiutare i bambini e le loro famiglie ad affrontare il problema e a trovare soluzioni.


Come riconoscere la disgrafia: i segnali
Osservare tuo figlio e parlare con i suoi insegnanti è il miglior modo per capire se è disgrafico e poter dunque intervenire in modo tempestivo. Ma quali sono i tempi? Una vera e propria diagnosi non può essere fatta prima della terza elementare, periodo in cui il bambino dovrebbe aver imparato a scrivere e dovrebbe personalizzare il suo modo di farlo. Anche se ogni bambino ha differenti tempi di sviluppo nelle competenze legate alla scrittura, esistono alcuni segnali che possono essere individuati già a partire dai 4 anni.
Un segnale ricorrente nei soggetti disgrafici è la difficoltà nel tenere matite o penne in mano in modo corretto, ma anche muovere il polso e la mano adeguatamente sul foglio. Inoltre scrivere lettere troppo grandi o troppo piccole, che tendono ad uscire dai margini, oppure lasciare spazi irregolari tra una parola e l’altra può essere un indicatore del disturbo. I bambini disgrafici non amano colorare o disegnare per troppo tempo, nè tantomeno svolgere dettati e copiatura di testo. La scrittura appare faticosa sul piano motorio presentandosi deformata, irregolare nella forma e grandezza, tremolante, lenta.

É possibile identificare precocemente la disgrafia?

Questo disturbo si può precocemente identificare a partire dalla scuola dell’infanzia, grazie a un particolare esame di grafomotricità. Oltre a questo esame, si possono proporre ai bambini esercizi e attività ludiche introduttive al gesto grafico e insegnare (soprattutto nel primo ciclo della primaria) i fondamentali della scrittura, delle singole lettere dell’alfabeto, del corsivo, maiuscolo e minuscolo in modo mirato e consolidato. Solo attraverso un corretto insegnamento, attento e non frettoloso, si può aiutare i bambini ad apprendere la scrittura. Per garantire un corretto approccio al disturbo e aiutare tuo figlio, rivolgiti a LetteralMente, il Centro Educativo specializzato in disturbi DSA. Potrai ottenere una consulenza gratuita e personalizzata per capire quale percorso di potenziamento intraprendere insieme al tuo bambino.

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